Acido lipoico: non solo antiossidante - Sifa Formazione

Acido lipoico: non solo antiossidante

Acido lipoico: non solo antiossidante
27 Gennaio 2021 Fabrizio D'Agostino
In Blog, Nutrizione

Cofattore di vitale importanza per le cellule dell’organismo umano, l’acido lipoico (ALA) è una
molecola solforata da sempre nota per la forte attività antiossidante.
Esso possiede infatti sia attività diretta, in quanto capace di neutralizzare i radicali liberi intra ed
extracellulari, sia indiretta, perché in grado di rigenerare molecole fortemente antiossidanti quali
vitamina C, vitamina E e glutatione ridotto. Inoltre, l’ALA ha anche un ruolo rilevante nella
detossificazione epatica e nella chelazione di metalli pesanti, fra cui il mercurio e il rame.
Di particolare interesse però è la sua capacità di ottimizzare il metabolismo degli zuccheri e le vie
di produzione di energia.

Acido lipoico e perdita di peso

Nel processo di respirazione cellulare che interessa le cellule del nostro organismo e che ha come
fine ultimo la produzione di ATP, l’acido lipoico rappresenta una parte integrante di quel
complesso enzimatico che permette la decarbossilazione ossidativa del piruvato, derivante dal
glucosio, ad acetil-coA.
Quindi, appare chiaro come, aumentando la quantità di ALA, si ha un aumento sostanziale della
quantità di acetil-coA che entrerà nel ciclo di Krebs e quindi, in definitiva, un aumento pari circa al
40% della quantità e della velocità di conversione del glucosio in energia.
La capacità dell’ALA di aumentare le riserve di energia sotto forma di ATP nel muscolo, unitamente
al suo potere antiossidante, lo ha reso un integratore alimentare di rilievo, specie in alcune
categorie di pazienti.
Studi in letteratura infatti hanno suggerito proprietà anti-obesità dell’ALA. È stato infatti
dimostrato che una sua integrazione è in grado di ridurre il peso corporeo e la massa grassa,
diminuendo l’assunzione di cibo e aumentando il dispendio energetico. Alla base di tale
meccanismo, vi è probabilmente una soppressione dell’attività della AMP-protein-chinasi
ipotalamica.
Tale molecola infatti agisce nell’organismo come una sorta di sensore di uno stato di “carenza
energetica”: è in altre parole una stimolatrice dell’appetito.
Vien da sé quindi che l’ALA, inibendo tale meccanismo, sarebbe in grado conseguentemente di
ridurre l’assunzione di cibo specie nelle persone in sovrappeso o obese.
In aggiunta, studi dimostrano come l’ALA apporti una vasta gamma di effetti benefici sulle
condizioni correlate all’obesità quali, principalmente, insulino-resistenza, sindrome metabolica e
diabete di tipo II.

Le recenti evidenze

Allo scopo di identificare e valutare gli effetti dell’ALA come integratore dimagrante, una ricerca
bibliografica sistemica del 2017 ha raccolto i dati provenienti da 11 studi, alcuni dei quali
riportavano come outcome il peso corporeo, altri invece rapportavano i risultati ottenuti con il
BMI.
La popolazione di tali studi era piuttosto varia e mediamente numerosa e includeva pazienti con
diabete mellito, sindrome metabolica, artrite reumatoide e steatoepatite non alcolica.

A parte dei gruppi di pazienti inclusi negli studi (circa 534 in totale) veniva somministrato un
integratore di ALA in dosi comprese fra 300 mg/die e 1800 mg/die, all’altra parte invece un
placebo (circa 413 in totale).
Dai risultati emergeva come il trattamento con ALA , rispetto al placebo, coincideva
effettivamente con una perdita di peso media di circa 1.27 kg e, in termini di BMI, con una
differenza media trattati-placebo pari a -0.43 kg/m 2 .
Dunque, l’integrazione di ALA garantiva una riduzione del peso corporeo piccola ma piuttosto
significativa.

Conclusioni

Oltre alla capacità antiossidante per la quale l’uso dell’acido lipoico è noto già dagli inizi del secolo
scorso, molteplici studi in letteratura evidenziano come una sua supplementazione sia utile ai fini
di un aumento della produzione di energia, di un miglioramento del metabolismo degli zuccheri e
di una riduzione dell’assunzione di cibo in persone sovrappeso o obese.
Dunque, l’ALA può essere senz’altro un’utile integrazione per la perdita di peso, nonostante i suoi
benefici, rispetto al placebo, sembrano inferiori a quelli dei farmaci dimagranti disponibili su
prescrizione.
Tuttavia, dato il profilo di effetti collaterali benigni ad esso associato, unitamente al suo basso
costo, nella pratica clinica l’ALA potrebbe essere facilmente valutato.
Sono necessarie però ulteriori ricerche per esaminare l’effetto delle diverse dosi, i benefici e gli
eventuali effetti collaterali di un’assunzione di ALA a lungo termine.

AUTORE
Dott. Fabrizio D’Agostino

  • Laureato in Scienze Motorie
  • Laureato in Biotecnologie per la salute
  • Laurea specialistica in Scienze della Nutrizione Umana
  • Master in Dietetica Applicata allo Stile di Vita: dalla Sedentarietà all’Attività Sportiva
  • Presidente della SIFA (Società Italiana Fitness e Alimentazione)
  • Ideatore del software per l’allenamento Fitnessplay.net 
  • Ideatore del software nutrizionale Sifadieta.com

Bibliografia

“Alpha-Lipoic Acid (ALA) as a supplementation for weight loss: Results from a Meta-Analysis of
Randomized Controlled Trials”, Suat Kucukgoncu, Obes. Rev, 2017

www.humanitas.it

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