DIETA VEGETARIANA E CUORE - Sifa Formazione

DIETA VEGETARIANA E CUORE

DIETA VEGETARIANA E CUORE
27 Novembre 2021 Fabrizio D'Agostino
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Una ricerca inglese della Oxford University, pubblicata nel Journal of Clinical Nutrition, ha dimostrato che i vegetariani hanno meno probabilità di sviluppare malattie cardiache rispetto a coloro che mangiano carne.

I ricercatori hanno analizzato 44.561 pazienti provenienti da Inghilterra e Scozia. Il 34% del campione seguiva una dieta strettamente vegetariana, senza carne né pesce. All’interno di questo campione il 76% erano donne. Durante il controllo effettuato a metà ricerca (dopo 11,6 anni) sono stati rilevati 1.235 casi di cardiopatia ischemica, tra cui 1.066 ricoveri ospedalieri e 169 decessi.

Dallo studio è emerso che le persone vegetariane avevano un rischio di infarto del 32% inferiore rispetto ai non vegetariani, percentuale rimasta invariata anche dopo la correzione delle seguenti variabili: età, fumo, alcool, attività fisica, educazione, terapia contraccettiva o ormonale. Considerando l’indice di massa corporea, più basso nei vegetariani, la differenza si riduceva al 28%, ma restava comunque significativa.

La ridotta incidenza di infarto è stata riscontrata sia nei vegetariani di lungo periodo, quelli cioè che mantenevano la dieta da più di 5 anni, che in coloro che avevano da poco modificato il loro regime alimentare. La probabilità cumulativa di cardiopatia ischemica in soggetti di età compresa tra i 50 e i 70 anni è stata del 6,8% per i non-vegetariani, rispetto al 4,6% dei vegetariani.

Secondo i ricercatori, i vegetariani hanno un profilo lipidico migliore a causa di un più alto rapporto di grassi polinsaturi nella loro dieta e un più basso indice di massa corporea. Il rischio inferiore di infarto è probabilmente dovuto a differenze nei livelli di colesterolo e di pressione arteriosa sistolica.

Uno studio molto interessante, che mette in luce l’effetto benefico della verdura nella dieta quotidiana come fattore preventivo per abbassare il rischio di malattie cardiache. Tuttavia è anche uno studio che può portare a qualche conclusione frettolosa. Se si fa un confronto tra vegetariani e non vegetariani si confrontano tipologie di persone molto diverse.

I vegetariani, in generale, sono più attenti alla salute e all’alimentazione e tendono a mangiare meno calorie e ovviamente più verdure. Tra i non vegetariani troviamo invece una netta maggioranza di persone che non si sono mai poste il problema di cosa mangiano. In pratica si tratta di soggetti meno attenti in cui l’assunzione di proteine animali non rappresenta la totalità degli errori alimentari ma eventualmente solo una minima parte.

Inoltre in questi studi non si fa mai distinzione tra carni di animali allevati intensivamente e non, pur essendo questo un aspetto fondamentale da cui dipendono in larga misura gli effetti metabolici che l’alimento avrà nel nostro organismo. Non è dunque semplice comprendere se le differenze tra i due gruppi di soggetti siano legate all’esclusione delle proteine animali, o al più elevato introito di verdure e a una generale maggiore attenzione allo stile di vita tra i vegetariani.

Per comprendere meglio questi aspetti sarebbe utile valutare nel tempo un gruppo di vegetariani e/o vegani e confrontarli con una popolazione che assume proteine animali, ma nel contesto di un’alimentazione sana e con elevato consumo di verdure, e con un grande attenzione all’origine e qualità delle proteine stesse prediligendo, per esempio, il pesce azzurro pescato. In attesa di ulteriori studi, una cosa è certa: aumentare l’assunzione di verdure conviene!

 

Riferimenti: American Heart Association’s Scientific Sessions 2012.

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