L’alcol etilico, o etanolo, è la parte della bevanda alcolica che costituisce la sua potenziale tossicità.
Nonostante sia una sostanza che non apporta nutrienti utili, fornisce una discreta quota calorica: ogni grammo di etanolo corrisponde a 7 kcal, che devono essere sommate alle calorie degli zuccheri che solitamente sono contenuti in birra, liquori o altre bevande alcoliche.
Anche se il nostro organismo riesce a tollerarlo entro certi limiti, l’alcol ha di base un’azione tossica che può manifestarsi a diversi livelli, dato che viene assorbito già nelle prime porzioni del tratto gastrointestinale, entra nel sangue e da lì si distribuisce in tutti i liquidi corporei. Si deve ricordare che non esistono depositi nell’organismo quindi l’alcol deve essere rapidamente metabolizzato con una trasformazione che avviene ad opera di enzimi specifici a livello gastrico ed epatico. In realtà una quota di etanolo viene eliminata anche attraverso polmoni, urina e sudore.
Effetti nell’organismo
Trattandosi di un irritante, quando viene a contatto con le mucose dell’apparato digerente l’alcol può provocare disturbi gastrici e problemi digestivi. La classica “sbornia” altro non è che un’ intossicazione per il nostro intero organismo.
L’alcol può ridurre l’assorbimento di alcuni nutrienti e favorire l’accumulo di grasso a livello viscerale perché apporta calorie non immediatamente utilizzabili per creare energia e che favoriscono l’aumento dei depositi di grasso. Le carenze nutrizionali che ne derivano amplificano la tossicità dell’etanolo sui vari sistemi e rappresentano un serio rischio di malnutrizione.
AUTORE
Dott. Fabrizio D’Agostino
- Laureato in Scienze Motorie
- Laureato in Biotecnologie per la salute
- Laurea specialistica in Scienze della Nutrizione Umana
- Master in Dietetica Applicata allo Stile di Vita: dalla Sedentarietà all’Attività Sportiva
- Presidente della SIFA (Società Italiana Fitness e Alimentazione)
- Ideatore del software per l’allenamento Fitnessplay.net
- Ideatore del software nutrizionale Sifadieta.com
In particolare la relazione causale tra il consumo di alcol e le malattie epatiche è ben consolidata, l’alcool ha infatti dimostrato di avere la capacità di causare danni epatocellulari, con epatite alcolica, steatosi e fibrosi.
Agisce inoltre anche sul sistema cardiovascolare, contribuendo all’innalzamento della pressione arteriosa e facilitando la comparsa di vari tipi di cardiopatia. Esiste inoltre un nesso causale tra l’uso di alcol e l’aumento del rischio di insorgenza di vari tipi di tumore in diversi organi come il cavo orale, la faringe, le prime vie aeree, lo stomaco, il fegato e il colon retto.
I rischi sono generalmente più elevati per il genere femminile rispetto ai maschi, si pensa infatti che l’alcol moduli la risposta estrogenica, aumentando così il rischio di sviluppo del cancro al seno nelle donne.
Serve equilibrio