La cucina vegana nei piatti tipici della nostra cucina: 3 antipasti vegani

La cucina vegana nei piatti tipici della nostra cucina: 3 antipasti vegani

La cucina vegana nei piatti tipici della nostra cucina: 3 antipasti vegani
16 Luglio 2024 Fabrizio D'Agostino
In Nutrizione

Pensate che approcciare la cucina vegana sia una pazzia? Forse perché conoscete poco il veganesimo. In realtà, molte ricette regionali tradizionali italiane sono prive di carne, pesce, uova, formaggi e altri derivati animali. Queste ricette nascono dalla cucina povera contadina, che riusciva a sfamare tutti senza sprechi. Oggi, scegliere il veganismo è uno stile di vita: 3 italiani su 10 ritengono che una dieta priva di carne sia più sana. Nello scorso anno 2023, il 4,2% degli italiani ha adottato una dieta vegetariana e il 2,4% è diventato vegano (dati Eurispes 2023).

 

Cosa Significa Mangiare Vegano?

Mangiare vegano significa includere nella dieta solo cibi di origine vegetale: cereali, verdure, frutta fresca e secca, legumi e i loro derivati, escludendo tutti gli alimenti di origine animale, incluso il miele. I vegetariani, invece, escludono carne e pesce ma consumano derivati animali come uova e latte.

 

I Piatti della Tradizione Italiana Vegani

Esploriamo la cucina italiana attraverso le ricette vegane. Dalla Toscana con la pappa al pomodoro e la ribollita, alla Sicilia con il macco di fave, passando per la pizza, la focaccia e il castagnaccio: un viaggio culinario attraverso l’Italia rivela molte ricette vegane. Legumi e cereali sono alla base della nostra cucina, quindi facilmente adattabili alla cucina vegana.

E il nostro piatto classico? Gli spaghetti al pomodoro sono un’eccellenza italiana, così come gli spaghetti aglio, olio e peperoncino – avete mai considerato questo aspetto della nostra amata cucina italiana?

Cominciamo quindi con alcuni piatti vegani della tradizione italiana, gli antipasti.

 

Polenta

La polenta è una preparazione tradizionale e antica, ricca e sostanziosa. Questo piatto a base di farina di mais e acqua è molto semplice, perfetto per accompagnare qualsiasi pietanza.

Esistono diverse varietà di polenta: la versione classica è gialla, fatta appunto con farina di mais. C’è anche la polenta nera, preparata interamente con grano saraceno, e la polenta taragna, una miscela di grano saraceno e mais classico. Infine, troviamo la polenta bianca, molto conosciuta nel Veneto, che utilizza una varietà particolare di mais chiamata biancoperla.

Tradizionalmente, la polenta viene cotta sul fuoco del camino in un paiolo di rame, poiché questo materiale garantisce una cottura uniforme. Tuttavia, se non disponete di un paiolo di rame, una pentola d’acciaio con il fondo spesso andrà benissimo. Il segreto di una buona polenta risiede proprio nella sua cottura.

 

Preparazione:

Riempire una pentola capiente con 2 litri d’acqua e aggiungere un pizzico di sale. Portare l’acqua a ebollizione. Quando l’acqua bolle, versare la farina di mais a pioggia, mescolando continuamente con una frusta per evitare la formazione di grumi. Continuare a mescolare fino a quando la polenta inizia ad addensarsi. Ridurre il fuoco al minimo e cuocere per circa 40-50 minuti, mescolando di tanto in tanto per evitare che si attacchi al fondo della pentola. Quando la polenta è pronta, versarla su un tagliere di legno o in un piatto da portata e lasciarla riposare per qualche minuto prima di servirla. Può essere tagliata a fette e accompagnata con il vostro condimento preferito.

La polenta può essere personalizzata in tanti modi: con ragù di lenticchie, con ragù di soia, con pomodoro, con sugo ai funghi, con verdure e mandorle, pomodorini secchi, carciofi, oppure con verdure miste.

 

 

Panzanella

La panzanella è uno dei piatti più amati della cucina estiva, un vero e proprio vanto della tradizione culinaria toscana. Questa ricetta è nata come un piatto di recupero, utilizzando pane raffermo e verdure fresche dell’orto per creare un piatto incredibilmente semplice ma allo stesso tempo delizioso. La panzanella è un piatto freddo che non richiede cottura, ideale per le calde giornate estive e che si presta a numerose varianti.

Preparazione:

Prendete il pane toscano raffermo e tagliatelo a fette spesse. Mettete le fette in una ciotola capiente e copritele con acqua fredda e un po’ di aceto di vino bianco. Lasciate ammollare il pane per circa 15-20 minuti, finché non sarà ben ammorbidito.

Nel frattempo, dedicatevi alle verdure. Lavate i pomodori e tagliateli a pezzi grossolani. Sbucciate i cetrioli e tagliateli a rondelle sottili. Affettate finemente la cipolla rossa. Se preferite un sapore meno pungente, potete mettere le fette di cipolla in ammollo in acqua fredda per qualche minuto.

Una volta che il pane è ben ammollato, strizzatelo delicatamente per eliminare l’eccesso di acqua e aceto. Sbriciolatelo grossolanamente con le mani e mettetelo in una grande insalatiera.

Aggiungete i pomodori, i cetrioli e la cipolla al pane sbriciolato. Unite anche qualche foglia di basilico fresco spezzettato con le mani per un tocco di profumo e freschezza.

Condite la panzanella con abbondante olio extravergine d’oliva, aggiustate di sale e pepe. Mescolate bene tutti gli ingredienti per far sì che il pane assorba i sapori delle verdure e del condimento.

Lasciate riposare la panzanella per almeno 30 minuti prima di servirla. Questo passaggio è fondamentale per permettere ai sapori di amalgamarsi perfettamente.

La panzanella è un piatto che si presta a numerose varianti. Alcune persone amano aggiungere anche peperoni, carote o sedano, a seconda delle tradizioni locali e delle disponibilità dell’orto. Altri preferiscono arricchirla con olive nere o verdi, capperi o un tocco di aglio per un sapore ancora più deciso. Ogni famiglia ha la sua versione preferita, e una delle bellezze della panzanella è proprio la sua versatilità e capacità di adattarsi ai gusti personali.

 

Farinata di ceci o cecina

La cecina, conosciuta anche come farinata di ceci, è una ricetta molto apprezzata in Toscana e Liguria. Questa torta salata, che assume nomi diversi a seconda della città o della regione in cui viene preparata, è realizzata con pochi e semplici ingredienti: farina di ceci, acqua, sale e olio.

La farinata di ceci è una torta molto bassa, con uno spessore che non supera il centimetro. È un piatto tipico della tradizione ligure e toscana, le cui origini risalgono a tempi molto antichi e poveri. Gustosa e di facile realizzazione, la cecina può essere servita in diversi modi: accompagnata da ceci croccanti come antipasto, tagliata a fette per un aperitivo o un buffet fatto in casa.

Preparazione:

In una ciotola capiente, versare la farina di ceci e aggiungere gradualmente l’acqua, mescolando continuamente con una frusta per evitare la formazione di grumi. Aggiungere il sale e continuare a mescolare fino a ottenere una pastella liscia e omogenea.

Coprire la ciotola con un canovaccio e lasciare riposare la pastella a temperatura ambiente per almeno 4 ore, mescolando di tanto in tanto.

Preriscaldare il forno a 220°C. Versare l’olio extravergine d’oliva in una teglia bassa e larga, distribuendolo uniformemente. Scaldare la teglia in forno per qualche minuto.

Quando la teglia è ben calda, versare la pastella di ceci e distribuire uniformemente. Infornare e cuocere per circa 20-25 minuti, fino a quando la farinata avrà una superficie dorata e croccante.

Sfornare la farinata e lasciarla intiepidire per qualche minuto.

È perfetta da gustare da sola o come accompagnamento. La farinata di ceci è un ottimo antipasto, contorno, o spuntino, ma con i condimenti giusti, questa ricetta facile può diventare un piatto unico. Si può accompagnare con i formaggi vegani, con le verdure cotte o anche con una minestra. Puoi inoltre gustarla caldissima con una spolverata di pepe nero e rosmarino.

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