Stress, Eustress o Distress?
È noto fin dalla fine degli anni 30 del secolo scorso, grazie agli studi di H. Selye, che gli organismi viventi reagiscono alle “lesioni”, o meglio, ai fattori di stress, mediante una reazione fisiologica aspecifica chiamata inizialmente “sindrome generale di adattamento”.
Tale reazione si esplica attraverso la mediazione del cosiddetto “asse dello stress”, ovvero del sistema neuroendocrino ipotalamo-ipofisi-surrene. L’attivazione di tale asse, con conseguente increzione di ormoni che, in ultima analisi, provocano un incremento dei glucocorticoidi circolanti, mira a porre l’organismo nelle migliori condizioni possibili per reagire positivamente ai fattori di stress.
Lo stress può essere distinto in eustress, o stress “positivo”, come ad esempio quello conseguente ad una competizione sportiva appagante, e distress, o stress “negativo”, che si manifesta con reazioni esagerate a stimoli deboli o con il mantenimento dell’attivazione dell’asse dello stress anche in assenza di stimoli, conducendo alla lunga al logoramento delle difese psicofisiche dell’individuo.
Il fitness può rappresentare una valida forma di allenamento per controllare lo stress e ricondurlo a livello di eustress.
Questo però comporta l’adozione di uno stile di vita dove l’attività fisica trovi uno spazio costante e regolare. Quando l’attività fisica viene svolta in modo saltuario, incongruo, troppo intenso, senza una adeguata e progressiva preparazione, si corre il serio pericolo che si ingenerino delle alterazioni metaboliche che possono portare a danni non solo dell’apparato locomotorio, ma ben più generalizzati.
La conoscenza dei meccanismi fisiopatologici attraverso cui si esplica la reazione di adattamento ai vari fattori di stress può aiutarci a comprendere come prescrivere programmi individuali di allenamento, in funzione di età, condizioni fisiche, tempo disponibile, sia in chi pratica attività fisica a livello amatoriale che negli sportivi professionisti.
Prof. Paolo Amori
Specialista in Endocrinologia
Docente Istituto Paracelso Roma
Professore a c. Università Guglielmo Marconi di Roma
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